Moto & Ebike
giro Classic MP
09 agosto 2025
Bruno, Calogero, Angelo, Giorgio, Antonello, Daniele
Danilo, Marco, Maurizio.

REPORT
Scrive Marco:
Calo e chi c'era all'uscita di sabato .... stò preparando la paginetta, 2 righe di report a ricordo
risponde Danilo:
Eja, ma di cosa dovremmo scrivere
?
risponde Calogero:
Della figura di M che ci ha fatto fare il tizio in motina e scarpe da tennis 

.Mi sa che dobbiamo "ripensarci"
risponde a tutti Marco:
beh.... Danix delle sensazioni della bici elettrica in montagna, Maurizio delle 3 bucature, la presenza di Giorgio Careddu, Kalo dei suoi storici ritardi con riassunto alla calogero.
Ragazzi, passano gli anni, ma i ricordi della piacevole serata li facciamo rimanere, scolpiti nel web
tra l'altro l'ultima moto-bici, risale a tanti anni fa .... facemmo le foto alle fate ..... eravamo giovani
uscite estate 2017
scrive Daniele:
In tanti anni, sicuramente più di 30, sono salito a Mont’e Pauli con diverse moto ed alcune biciclette muscolari, ma mai con una bicicletta a pedalata assistita. Alcuni giorni prima del giro l’avevo già provata su sterrate e sentieri, ma un giro del genere, sia per lunghezza che per livello tecnico, non lo avevo ancora fatto. Con Maurizio siamo partiti dal Gerebar alle 17:30 circa con un caldo discreto, ma qui la prima evidenza: grazie all’assistenza del motore si suda molto meno che con la moto da enduro con relativo abbigliamento. In salita avevamo un passo discreto e comunque divertente soprattutto per me che dovevo anche imparare ad armeggiare contemporaneamente con il cambio e il livello di assistenza del motore, ma anche trovare la giusta posizione di guida e la giusta spinta delle gambe, cosa non semplicissima perché con il terreno asciutto e pietroso bisogna usare la giusta tecnica per passare gli ostacoli e non far slittare la ruota posteriore. Comunque siamo arrivati al nuraghe in poco più di un’ora ed abbiamo raggiunto il gruppo dei motociclisti che ci aveva superato dopo i canaloni.
L’idea che mi sono fatto della ebike è quella di una motoretta con acceleratore a pedali, oppure di una bicicletta con la quale ti puoi divertire anche in salita. In ogni caso è più una bicicletta che una moto perché la devi pedalare continuamente, altrimenti si ferma, ma il motore fa una grande differenza soprattutto se usi la massima potenza e coppia nel passare gli ostacoli più difficili: in queste circostanze sembra quasi di avere una moto, e questo è molto divertente! Altra cosa importante è che con una ebike quando esci puoi permetterti di non essere al 100%, può anche fare caldo e vento, ma non muori di stanchezza. Con questo non voglio dire che non uscirò mai più con una muscolare, ma sto semplicemente dicendo che userò l’una e l’altra a seconda di quello che succede: c’è vento e/o caldo e/o non sono in forma e/o devo suonare e/o voglio divertirmi in salita, allora prenderò la ebike; invece quando le mie condizioni fisiche e quelle meteo saranno buone, allora prenderò la muscolare con la quale continuerò a fare dei lunghi giri.
Altro argomento la discesa: visto che queste ebike hanno il motore, è evidente che in salita, anche se non siamo dei campioni, ci possiamo portare appresso delle sospensioni da enduro. In particolare le mie hanno un’escursione da 160 mm anteriore e posteriore, e le forcelle hanno un diametro di 38 mm, praticamente lo stesso diametro di quelle di una moto da cross di fine anni 70, solo che la mia bici pesa meno di un quarto rispetto a quelle moto. La discesa è stata molto divertente, ovviamente devo prenderci la mano e devo ancora rodare le sospensioni oltre a trovare la giusta taratura. In ogni caso questo genere di sospensioni, insieme alle giuste protezioni, mi danno la giusta sicurezza… anche perché non posso assolutamente permettermi una caduta, ma solo tanto tanto tantissimo divertimento
Scrive Marco:
ohh Mau..... e la storia dei tuoi buchi ??
Scrive Danilo:
Condivido pienamente. In più aggiungerei che la mia tricker aveva forcelle da 35mm assolutamente inferiori a quelle di queste bici. Ben settate non hanno nulla da invidiare ad una moto da enduro
Risponde Maurizio:
Marco, ormai sei scatenato peggio dei giornalisti di assalto!
Prima o poi questo sito andrà trasformato in libro magari tramite Amazon.
Del giro di sabato scorso ne avevamo parlato anche nei giorni precedenti.
Avevo qualche timore a causa dell'infortunio muscolare che tutt'ora mi impedisce di correre e fare sforzi.
Invece, per tutti i motivi ben spiegati da Danix e grazie alla ottima qualità della mia KTM , non ho avuto risentimenti durante il giro.
L'andatura era tranquilla e costante, senza strafare come si conviene a sessantacinquenni (quasi).
Fa piacere girare nei posti che conosciamo palmo a palmo per anni di giri in moto.
Certo c'è stata la nota negativa delle bucature (ma è tutto divertimento!).


Da quando ho la nuova bici mi era capitato solo una volta di bucare.
C'è un motivo, alla base.
Ultimamente sto usando la bici per passeggiare al Poetto a motore spento (per allenamento) e ho tenuto la pressione delle gomme un pochino alta.
La qualcosa mi ha creato qualche difficoltà alla prima notturna e ho provveduto a sgonfiarle un pochino per avere più feeling con il terreno.
Perfetto!
Solo che sabato, prima della salita a monte Paulis, ho provveduto ad un ulteriore sgonfiaggio.
Ho esagerato un tantino.
Quindi le pietre e le rocce presenti nei classici percorsi di monte Paulis sono state impietose: la pressione troppo bassa mi ha fatto pizzicare la camera d'aria per tre volte!
Record!
Mi era capitato nei miei tempi d'oro di forare due volte nella stessa uscita ma tre volte mai!
Danix suggerisce tubeless, altri mi consigliano mousse da bici, vedremo.
Alla fine, comunque, mi sono divertito.
Ho finito il giro di circa 35 km e circa 1150 m di dislivello con un 47% di carica batteria residua.
Scrive Giorgio Careddu:
Prima volta in moto su monte paulis dopo 25 anni quando col beta 250 trial e le bottiglie di benzina nello zaino mi sono perso con un amico salendo da Castiadas. Oggi col vecchio amico e "padrone di casa" che l'amica Daniela sopporta da 40 anni ho riavuto il piacere di raggiungere i sentieri sommitali senza esaurire i watt della specialized ma in sella alla magnifica multiuso.
Grazie Marcolino
le foto:



Ciao a tutti, alla prossima